domenica 26 febbraio 2012

Modena. Lettera dei detenuti internati nel girone dei "Miserabili dimenticati"

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Cara associazione Detenuto Ignoto, il 30 gennaio scorso abbiamo inoltrato al Ministro della Giustizia la richiesta che trovate di seguito, purtroppo senza ricevere risposta alcuna. Vi chiediamo di dare voce alle nostre istanze e di divulgare quanto più possibile questa lettera.

All’att.ne del Ministro della Giustizia
Dr.ssa Paola Severino


Scriviamo dalla casa lavoro di Saliceta S. Giuliano di Modena dove al momento risultiamo essere una settantina di internati. Forse sarebbe più appropriato dire che questa lettera vi perviene dal girone dei "Miserabili Dimenticati" perché è così ormai che abbiamo denominato questo posto.
Noi tutti assistiamo con sgomento e preoccupazione agli ultimi risvolti politici in tema di materie penitenziarie. Chiaramente apprendiamo con favore che finalmente una tematica resa ormai insostenibile dalle condizioni numeriche attuali sia posta all’attenzione del Parlamento.

Carcere di Voghera. Lettera di una figlia

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Lettera giunta alla redazione  dell'Associazione Il Detenuto Ignoto
Ciao sono F L una ragazza di 24 anni, che vive a Polistena in provincia di Reggio Calabria, vivo in questo inferno del sud, non per i miei compaesani, ma per lo Stato, infatti qua al sud ormai da diverso tempo viviamo in uno stato di polizia, qualsiasi parola diciamo viene fraintesa, un semplice gesto viene inteso come gesti in codice, insomma non si può più vivere.

sabato 25 febbraio 2012

Carcere di Terni. Lettera di una mamma

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All'attenzione dell'Associazione Detenuto Ignoto
Buona sera,
ho trovato il vostro sito navigando - ho mi figlio in carcere di terni. Mio figlio non e ne assassino, ne delinquente - non e santo, ma non ha fatto male a nessuno solo se stesso, e per stare in carcere da 3 anni a 23 anni doveva essere un delinquente finito, cosi tanto tante volte non danno neanche per omicidio..

Carcere di Bellizzi Irpino. Lettera di una moglie

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Lettera giunta in redazione il :18.2.2012
All'attenzione dell'Associazione Detenuto Ignoto
Buona sera , mi presento ,io mi chiamo L. C. , sono una donna di 45 anni ho tre figli e sono una sognatrice , sono una musicista. Da un po’ di tempo ho smesso di sognare perché le vicende di mio marito mi hanno spezzato le ali . Mio marito si chiama A.M. ha avuto problemi con la giustizia nel 2002 e ora un’accusa di usura ha fatto sì che lo rinchiudessero di nuovo in attesa di giudizio nel carcere di Bellizzi Irpino, ad Avellino, dal 18 ottobre 2011.

venerdì 24 febbraio 2012

Lettera del fratello di un detenuto recluso nel carcere di Nuoro

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All'attenzione dell'Associazione Detenuto Ignoto
Lettera giunta in redazione il: 9-1-12
Mio fratello detenuto a badu e carros ha deciso di lasciarsi morire...rinchiuso in cella con altri 5 ...gli è difficile soprattutto respirare di notte quando non potendo usare l'ossigeno, gli manca l'aria, satura dal riscaldamento e dal respiro altrui...convive oramai da 5 anni con una terribile malattia che dovrebbe rendere incompatibile la sua permanenza dentro un carcere...emosiderosi idiopatica...da un momento all'altro potrebbe avere un'attassia ...spero di non dover riceve una telefonata in cui comunicano la sua morte...sarebbe...un omicidio...aiutatemi a farlo curare...

Lettera di un educatore


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Lettera giunta in redazione il giorno 11-02-2012
Buonasera,
sono un'educatore penitenziario, oggi ci chiamano funzionaro giuridico pedagogico ma come si dice cambiano le parole ma la musica è la stessa!
Entrando in carcere ogni giorno vivo sulla mia pelle tutte le cose che voi, giustamente dite e rivendicate.
Ascolto appena mi è possibile radio radicale e tutti i dibattiti sulle condizioni del carcere e sui modi più giusti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti per primi ma anche degli operatori e condivido pienamente.
Però mi chiedo perchè quando parlare di operarori nominate la Polizia Penitenziarai (e non agenti di custodia come ho sentito dire proprio oggi alla radio) i direttori, gli psicologi, i medici e addirittura i volonatari. Ma raramente ho sentito parlare degli educatori.

Carcere. Diritti negati non solo ai detenuti ma anche ai loro familiari


Pubblichiamo di seguito la lettera arrivata all'Associazione Il Detenuto Ignoto
Milano, 23/02/2012
Oggetto: I familiari dei detenuti

All'attenzione dell'Associazione Detenuto Ignoto


Buongiorno, vi scrivo perché vorrei poter raccontare la mia storia che è la storia di tante altre persone che come me sono familiari di Persone detenute.

Dei familiari dei detenuti se ne parla poco e io vorrei poter dare voce alle tante persone come me, che cercano disperatamente e dolorosamente, di dare conforto, affetto e calore ai loro cari, seppur detenuti.

Sono molte le madri, i padri, le sorelle, i fratelli, i figli, le compagne ed i compagni che si recano presso le carceri di questo Paese con il solo scopo di poter stare vicino ai loro cari.