venerdì 24 febbraio 2012

Carcere. Diritti negati non solo ai detenuti ma anche ai loro familiari


Pubblichiamo di seguito la lettera arrivata all'Associazione Il Detenuto Ignoto
Milano, 23/02/2012
Oggetto: I familiari dei detenuti

All'attenzione dell'Associazione Detenuto Ignoto


Buongiorno, vi scrivo perché vorrei poter raccontare la mia storia che è la storia di tante altre persone che come me sono familiari di Persone detenute.

Dei familiari dei detenuti se ne parla poco e io vorrei poter dare voce alle tante persone come me, che cercano disperatamente e dolorosamente, di dare conforto, affetto e calore ai loro cari, seppur detenuti.

Sono molte le madri, i padri, le sorelle, i fratelli, i figli, le compagne ed i compagni che si recano presso le carceri di questo Paese con il solo scopo di poter stare vicino ai loro cari.

Io sono una di quelle: sono la compagna di una persona detenuta.

Per poterlo andare a trovare ho dovuto produrre Casellario Giudiziale e Carichi Pendenti, poi, come molte altre persone come me, poco alla volta, ho scoperto quali sono le regole dell’Ordinamento Penitenziario.
Per i colloqui ci sono 6 ore al mese, della durata di 1 ora a colloquio, qualche volta (a discrezione del personale penitenziario) di 2 ore; gli orari, almeno nel carcere che io ho visitato, sono dal lunedì al sabato. Non sono previsti colloqui la domenica, né i giorni festivi (né Natale, né Pasqua).

Il sabato è il giorno nel quale c’è più gente … inviterei la Stampa a recarsi all’alba davanti ad alcuni carceri, vi troverà una folla silenziosa e ordinata che pazientemente attende ore, al freddo o al caldo, carica di pacchi. Ore di attesa per poter vedere la persona cara per una SOLA ORA. Anziani, donne e bambini sottoposti a perquisizione e a volte persino spaventati da cani antidroga che ti si avventano contro …

Per le telefonate, il detenuto ha “diritto” a 10 minuti alla settimana, può chiamare solo un numero fisso e in determinati orari che, purtroppo, non sempre coincidono con l’attività lavorativa del parente, non è consentito chiamare telefoni cellulari.
Per i pacchi sono consentiti 20 Kg. al mese. Esiste un elenco di cose consentite e di cose non consentite, ma spesso è a discrezione del personale penitenziario, così, a volte, le cose che hai portato te le riporti a casa.

Viene negata ogni affettività, vengono negati abbracci e baci troppo “calorosi” e la corrispondenza – per motivi di sicurezza (?) - viene aperta dal personale penitenziario e spesso il detenuto assiste inerme all’umiliazione di chi aprendo la corrispondenza si permette di fare battute di ogni tipo ….

Se il detenuto viene trasferito da un carcere ad un altro, nessun familiare viene informato – per motivi di sicurezza – e deve aspettare la telefonata o la lettera del tuo caro che te lo dica. Molte volte ho visto familiari arrivare e il detenuto non era più in quel carcere …

Se il detenuto si sente male e viene ricoverato in ospedale, nessun familiare viene informato - per motivi di sicurezza.
Sto seguendo con apprensione tutto ciò che riguarda la situazione delle carceri Italiane, gli inarrestabili suicidi dei detenuti e del personale penitenziario.

Sto seguendo la richiesta del Partito Radicale di Amnistia e il decreto legge appena approvato denominato “svuota carceri”, che tutto fa tranne che svuotare le carceri, proponendo gli arresti domiciliari a carico completo delle famiglie, sulle famiglie, per chi le ha.
Così come per l’Amnistia, di nuovo a completo carico delle famiglie.

E nonostante questo io credo nella Giustizia, credo che chi ha sbagliato debba pagare, ma credo anche che la Pena peggiore che si possa infliggere ad un Essere Umano, sia privarlo della Libertà, nel nostro Paese però, non viene tolta solo la Libertà, viste le condizioni disumane di sovraffollamento e fatiscenza delle carceri del nostro Paese.
Il detenuto viene privato della Dignità di essere Umano e insieme a lui, con lui, ne viene privata anche la famiglia del tutto innocente.

Chiedo a chi lo può, di dare voce al Popolo silenzioso e ordinato dei familiari dei detenuti, facendo proposte di Legge che permettano più ore per i colloqui, maggiore disponibilità in orari e giorni; maggiore disponibilità per le telefonate, insomma di modificare l’attuale Ordinamento Penitenziario e le sue regole.

L’affettività per una persona detenuta è l’unico contatto con la realtà “normale”, è l’unica cosa che gli permette di poter guardare al futuro e alla speranza di una vita diversa, e se questo non è possibile, i suicidi continueranno …

Grazie.
L. B. - Milano

1 commento:

gaelensackman ha detto...

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