venerdì 24 febbraio 2012

Lettera di un educatore


www.detenutoignoto.com
Lettera giunta in redazione il giorno 11-02-2012
Buonasera,
sono un'educatore penitenziario, oggi ci chiamano funzionaro giuridico pedagogico ma come si dice cambiano le parole ma la musica è la stessa!
Entrando in carcere ogni giorno vivo sulla mia pelle tutte le cose che voi, giustamente dite e rivendicate.
Ascolto appena mi è possibile radio radicale e tutti i dibattiti sulle condizioni del carcere e sui modi più giusti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti per primi ma anche degli operatori e condivido pienamente.
Però mi chiedo perchè quando parlare di operarori nominate la Polizia Penitenziarai (e non agenti di custodia come ho sentito dire proprio oggi alla radio) i direttori, gli psicologi, i medici e addirittura i volonatari. Ma raramente ho sentito parlare degli educatori.

Saprete certamente che come figura professionale lavoriamo a strettissimo contatto con i detenuti e che condividiamo il peso del lavoro soprattutto con i colleghi della Polizia Penitenziaria, molto di più di tutte le altre figure professionali. Ovviamente in una comunità complessa come quella del carcere ogni figura ha la sua funzione ed è importante a prescindere dal ruolo che svolge. Tutti cerchiamo di fare del nostro meglio per cercare di rendere la situazione meno drammatica.
Proprio per questo mi sento "offesa" dal fatto che non ci siano mai parole anche in nostro favore, come se non esistessimo. Credo che sappiate le tante competenze dell'educatore penitenziario, il fatto che siamo i primi ad essere chiamati in causa in situazioni di disagio nella quotidianità dei ristretti, il fatto che lavoriamo anche noi con organici ridottissimi, il fatto che ci chiedono di "inventarci" ogni giorno modi che possano contibuire alla rieducazione dei detenuti, con sempre meno risorse. 
Credo che sappiate che facciamo parte dei consigli di disciplina, del gruppo osservazione e trattamento, che teniamo contatti con lla Magistratura di Sorveglianza e che siamo chimati a fare moltissime altre cose. 
La nostra figura professionale ha oggi un nome per così dire altisonante "funzionario di area pedagogica"....ma provate ad informarvi a quanto ammonano i nostri stipendi e mettetilo poi in rapporto al carico di lavoro e alle responsabilitù umane e professionali che caratterizzano il nostro lavoro.
Apprezzo molto tutto quello che fate ma per favore dateci almeno la soddisfazione di essere ricordati come parte della comunità carceraria alle pari delle altre figure istituzionali e non, perchè ne facciamo parte a pieno titolo!
Cordiali saluti e buon anno
F G

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